La cocaina supera la cannabis per valore in Francia

Le fratture nella destra e la laicità punitiva evidenziano uno Stato dipendente dai colossi tecnologici.

Luca De Santis

In evidenza

  • Una piattaforma sociale sospende il conto pubblicitario della Commissione europea dopo una multa da 120 milioni di euro.
  • Uno studio nazionale indica che la cocaina ha superato la cannabis per valore di mercato.
  • Il settore pubblico risulta incatenato a un ecosistema tecnologico dominante costruito in due decenni.

Oggi r/france sputa il rospo: la politica si traveste da farsa, la laicità diventa arma spuntata e lo Stato appare ostaggio di piattaforme e mercati che dettano il ritmo. Il tono è feroce, l’ironia pure, e il consenso si incrina dove si toccano nervi scoperti: potere, diritti, sovranità digitale.

Politica in modalità farsa e rancore

Quando l’autocommiserazione diventa programma, la comunità affila i coltelli: la lettura impietosa del diario di detenzione di Sarkozy nella recensione corrosiva del suo “Journal d’un prisonnier” incontra la frattura a destra con Xavier Bertrand che ribadisce il fronte repubblicano e respinge l’ammiccamento al Rassemblement National promosso dall’ex presidente. Qui non si discute solo di tattica: si mette in scena l’identità della destra francese nel 2025, oscillante tra nostalgia e sdoganamento dell’estrema.

"Dopo I Miserabili di Victor Hugo, ecco Il Miserabile di Nicolas Sarkozy..." - u/Yseader (295 points)

La mutazione culturale emerge anche nei costumi: il progetto del RN di riaprire le case chiuse porta il tema della prostituzione nel cuore della legiferazione “sociale”, mentre lo scontro di immagine si accende con Brigitte Macron che insulta attiviste femministe. In controluce, la satira smaschera il grottesco securitario con la storia della gallina “radicalizzata” destinata all’espulsione: quando l’ordine pubblico scivola nel ridicolo, la politica perde il suo tono adulto.

Laicità armata e bersagli comodi

La spirale identitaria non risparmia i media pubblici: l’affermazione di Nathalie Saint-Cricq che lega la ricerca del voto musulmano all’antisemitismo nelle reazioni sulla sua uscita a France Info apre il fronte della responsabilità editoriale. Sul terreno, la pressione si traduce in pratiche disciplinari: un’inchiesta racconta la caccia ai copricapi percepiti come religiosi nelle corsie ospedaliere, dove la laicità si piega alla supposizione e alla stigmatizzazione.

"Sì, finirà con l’Arcom che fa finta di nulla. Alla famiglia Saint-Cricq non si tocca, gente rispettabile, vicina ai Macron..." - u/un_blob (121 points)

Il filo comune è la perdita di misura: confondere norme con identità e trasformare la neutralità in sospetto sistemico produce un clima che allontana professioniste, pazienti e pubblico dal servizio che dovrebbe proteggerli. La comunità rifiuta la scorciatoia: chiede regole chiare, proporzionali e finalmente applicate senza pregiudizi travestiti da “principio”.

Stato ostaggio di piattaforme e mercati

Dove lo Stato dovrebbe imporre standard, subisce il capriccio delle piattaforme: dall’episodio in cui X sospende l’account pubblicitario della Commissione europea alla radiografia che mostra un settore pubblico incatenato all’ecosistema Microsoft, r/france fotografa la sovranità digitale come promessa non mantenuta. È una dipendenza costruita in due decenni, non una fatalità tecnica.

"Bisogna smettere le comunicazioni statali sui social privati, episodio 574828..." - u/Synedh (645 points)

E quando il mercato illegale batte quello “tradizionale”, il quadro si completa: lo studio OFDT discusso nel post su come la cocaina abbia superato la cannabis per valore mostra un’economia parallela che cresce più veloce della capacità regolatoria. Tra piattaforme private e traffici, la logica è la stessa: regole imposte dal più forte, e istituzioni che rincorrono.

"Congratulazioni alla droga per la vittoria nella guerra contro la droga..." - u/tribline (744 points)

Il giornalismo critico mette in discussione tutte le narrative. - Luca De Santis

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