Crollo dei progetti AI generativa mina il settore digitale

Fallimento del 95% delle iniziative AI e crisi dei modelli web accelerano la transizione

Marco Benedetti

In evidenza

  • Il 95% dei progetti aziendali basati su AI generativa risulta fallimentare secondo il MIT
  • L’80% delle start-up americane adotta modelli AI open source cinesi, segnalando un cambio di paradigma
  • Negli Stati Uniti si propongono divieti su nuovi progetti solari ed eolici, mentre Europa e Asia accelerano sulle rinnovabili

La giornata su r/futurology evidenzia profonde tensioni tra promesse tecnologiche e realtà dei risultati, con il dibattito sull’intelligenza artificiale che domina ma non monopolizza la scena. Gli utenti si interrogano sul futuro delle innovazioni digitali, sulle implicazioni sociali ed economiche e sulle sfide politiche che accompagnano la transizione verso un mondo sempre più automatizzato e sorvegliato. Emergono tre filoni principali: il disincanto sull’AI, la crisi dei modelli di business digitali e le trasformazioni radicali in campo ambientale e sociale.

Intelligenza artificiale: tra scetticismo e sorveglianza

Il tema più discusso riguarda la presunta bolla dell’AI, con segnali di allarme sui ritorni degli investimenti e un rapporto MIT che evidenzia il fallimento del 95% dei progetti aziendali basati su AI generativa. Gli utenti mettono in discussione la sostenibilità della corsa all’automazione, sottolineando come il vero ostacolo non sia la qualità dei modelli, ma la difficoltà di integrare l’AI nei processi reali. L’adozione di modelli open source cinesi da parte dell’80% delle nuove start-up americane, come discusso qui, suggerisce un cambiamento di paradigma che potrebbe minare i giganti statunitensi.

Il dibattito sulla regolamentazione e sulle conseguenze sociali dell’AI si estende alla sorveglianza predittiva in Argentina, dove il governo Milei introduce sistemi di monitoraggio basati su AI per prevenire i crimini futuri, sollevando interrogativi su privacy e diritti civili. La questione etica viene ulteriormente problematizzata dalla riflessione sulla responsabilità dei fondatori tech, con una critica pungente:

"In realtà, una banda di outsider ha le stesse possibilità di rovesciare un’AI superintelligente di una banda di mucche di rovesciare gli umani." (link)

Il futuro del web e le nuove frontiere della monetizzazione

Il crollo del modello pubblicitario che ha sostenuto il web per decenni è al centro di un acceso confronto (discussione). L’avvento dell’AI, capace di fornire risposte dirette e di bypassare i tradizionali meccanismi di click e banner, accelera la crisi di sostenibilità delle piattaforme digitali. Gli utenti si chiedono quale sistema possa sostituire la “vecchia intesa” tra contenuti gratuiti e pubblicità, temendo un futuro di paywall diffusi o una monetizzazione nascosta tramite assistenti digitali.

L’idea che la regolamentazione dell’AGI sia possibile e necessaria (analisi) si intreccia con la riflessione sul potere delle grandi aziende tech e sulla percezione distorta dell’automazione. Un utente sintetizza il pensiero critico:

"La tecnologia è il prodotto di scelte umane deliberate, motivate da forze potenti. Abbiamo l’agenzia di plasmarle, e la storia dimostra che lo abbiamo già fatto." (link)

Le nuove politiche scolastiche negli Stati Uniti, con divieti sempre più diffusi sui telefoni, testimoniano la volontà di ridefinire i confini tra tecnologia e quotidianità, cercando di limitare le interferenze digitali sull’apprendimento.

Transizione energetica e innovazione alimentare: tra ostacoli e opportunità

Sul fronte ambientale, le notizie sono contrastanti. Negli Stati Uniti, la volontà di vietare nuovi progetti solari ed eolici rischia di isolare il paese dal resto del mondo, mentre Europa e Asia accelerano sulle energie rinnovabili e sui veicoli elettrici. Il tema si collega alla crescente influenza cinese anche nel settore delle tecnologie pulite.

Sul versante delle soluzioni, l’iniziativa di Solar Foods in Finlandia (progetto) promette di rivoluzionare la produzione alimentare trasformando CO₂ in proteine, con potenziali ricadute positive sulla lotta alle emissioni e sulla sicurezza alimentare. Tuttavia, rimangono dubbi sulla reale competitività economica e sulla scalabilità di tali innovazioni.

In sintesi, la giornata su r/futurology riflette un clima di transizione e incertezza: la disillusione sulle promesse dell’AI, la crisi dei vecchi modelli digitali, e la ricerca di nuove soluzioni per il clima e la società. I dibattiti mostrano una crescente consapevolezza dei limiti e delle responsabilità collettive, invitando a una riflessione critica sulle scelte che plasmeranno il futuro prossimo.

Ogni subreddit ha storie che meritano di essere raccontate. - Marco Benedetti

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